giovedì 25 settembre 2008

MASSIMO PRIZZON

Architetto, una lunga esperienza nel marketing editoriale, dalla fine degli anni ‘80 ha lavorato in comunicazione
Ha pubblicato libri e articoli, ha tenuto lezioni sul direct marketing e la pubblicità, ha gestito una propria agenzia
Ma nel 2003, dopo la morte della madre, si è guardato indietro e, racconta, ha visto il vuoto.
Un vuoto pieno di cose fatte ma vuoto dell’unica che avrebbe voluto fare e che aveva continuato a praticare solo come amatore: fotografare. E ha deciso di cambiare vita per dedicarsi solo a questo mestiere
Oggi, dopo quasi sette anni di lavoro, di incoraggiamenti e una ventina mostre (fra cui una alla Triennale di Milano) ce l’ha fatta. A dimostrazione che il talento vale più dell’età.

PERCORSO FOTOGRAFICO
Dopo la prima mostra, nel 2005, resa possibile dall’incontro con Lanfranco Colombo, ne ha tenute diverse altre, fra personali e collettive
I temi trattati dalle sue prime mostre vertevano sui temi della città, in particolare sulla documentazione delle periferie e delle architetture milanesi
Con il Premio Maestro Città di Milano la sua attenzione si sposta anche sul ritratto: “I nove volti della qualità”, a fine 2007, viene esposta alla Triennale di Milano prima e poi all’Urban Center.
Da qui, anche grazie all’incoraggiamento del Critico Roberto Mutti, il percorso di ricerca si sviluppa anche in grandissima parte appunto sul ritratto.
Dal 2007 in poi il cammino di ricerca si biforca su due strade:
Da un lato il ritratto in senso stretto che sfocerà presto nella definizione di un linguaggio fotografico suo proprio in questo ambito, e che darà vita al progetto, tuttora in corso di realizzazione, della grande mostra “L’anima in corpo”
Dall’altro un filone espressivo che, sotto il nome di “Trans Figurazioni”, raggruppa due strade di ricerca: la prima – che deriva direttamente dal progetto L’anima in corpo – appunto sul corpo (rigorosamente in bianco e nero); la seconda – che deriva dal lavoro sulla città e sui suoi elementi – sulle superfici. Questo secondo lavoro insiste invece sul colore e sulla materia
Più recentemente inoltre la ricerca si allarga a contaminazioni (come la stampa calcografica da lastra fotoincisa) e alla collaborazione a progetti con altre discipline artistiche.

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